Testimoni:
LR
2 f. 193ra:
Sonetto di;
R103, f. 60v:
Sonetto di mess(er) franciescho; T
1; f.
48r-v:
Meser benutio salinbeni;
g (
Cp392, f. 192v; Bd, f.
142r-v;
Tou2102, f. 134r;
V4784, f.
129r + Si
1 vv. 1-8, f. 73v:
Sonetto di messer Benuccio Salimbenj da Siena);
i (Mg140, f. 166vb; Naz125, f. 130v);
l (L47, f.
119ra:
Sonetto dante; R306, f. 97v:
di dante);
m (C
8, f.
174r; Mg
19, f.
87r; Si
7, f. 117r: S
onetto di messer Benuccio Salinbenj da Siena);
n (Naz
3, ff. 146v-147r:
Sonetto di mess(er) benuccio salinbenj; R88, f. 61r:
Mess(er) benuccio salinbeni)
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 290; Sapegno,
Poeti minori, p. 305; Corsi,
Rimatori, p. 641; De Robertis,
Rime-Documenti, pp. 1057, 1123 .
Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDC DCD
Prima di affrontare il testo occorre far pulizia dei testimoni segnalati da Solerti che in realtà non portano il sonetto: si tratta di una seconda trascrizione in R103 a c. 125v e soprattutto di una serie di codici dove si trova un altro fortunato testo di Benuccio Salimbeni,
Poi non trovi posar, cessa l’affanno in tenzone con Bindo Bonichi: Naz
1 Mg143 Mr155 R846; per quanto riguarda il codice Estense it. 1154 (già α. N. 6.4 – Est
4), contrariamente a quanto si legge nell’apparato Solerti, a c. 6r non c’è questo sonetto attribuito a
Simon Veronensis, bensì un altro (
Al fine de riposo sempre affanno). Corsi, dal canto suo, cita il Magl. VII.375 c. 87r, dove non è traccia del testo, per uno scambio di sigle in luogo del Mgl. VII.1171 (Mg
19), dove il sonetto è presente a quella stessa carta (sono i codici da lui indicati FN
27 e FN
47).
La lezione si costituisce a maggioranza dal confronto fra i tre codici indipendenti LR2 R103 T
1 e le famiglie:
g i l m n (alcuni interventi sono già stati introdotti da Corsi rispetto all’edizione Solerti, che privilegiava sostanzialmente il gruppo
m, quest’ultima già ripresa senza varianti da Sapegno). Il luogo più problematico del testo è l’incipit dove alcuni codici omettono l’indispensabile
si dee: «Quanto si può
si dee [...] fuggir la guerra | perché fa servo» ecc.:
Quanto piu se puote [...] (
fugir la guera |
perche fa s(er)uo) T
1,
Quanto si puote n Quanto si puo (puosi Cp392) [...]
g. L’affinità di Si
1 con il gruppo
g è già stata dimostrata in Cavedon
Sillogi pp. 223-26, mentre non risultano altri casi di convergenza tra questo gruppo con T
1 e
n. Difficile dire fino a che punto è sostenibile l’ipotesi dell’omissione per poligenesi (favorita dalla ripetizione
«si puo
si dee»?). La situazione è più netta al piano inferiore. La famiglia
g (Cp392 Bd Tou2102 V4784), già incontrata per R103 74 (e 132 – Bocc.
Rime 103), e qui estesa a comprendere Si
1, si conferma per 2
patria, attestato forse per poligenesi (ma si tenga conto di quanto si è detto a proposito del v. 1) anche in T
1 (parte) e, oltre ad altri dettagli, per la lezione 14
e/i denari (om. articolo). La famiglia
i, riconoscibile anche nel sonetto
Gli antichi e bei pensier (Sol. LXIV - R193 196), si conferma con un paio di lezioni sospette: 7 «e chi
più fugge»
(pur), 11
d’ignorar l’usanza (
a ingiuriar l’us.). La famiglia
l (L47 R306) è costituita in base all’errore al v. 3 «
Quanto si puo si uuol fuggir la guerra» ripetizione dell’
incipit Quanto si può ecc. (
a dritto e a torto); lezioni caratteristiche: 2 «Di sé o di... o di» Solerti, cui si avvicina «di sé e di... e di...»
i («ad sé e ad... e a...»); 3
si uuol fuggir la guerra (
fuggir l’altrui g.); 6
Talora è senno Solerti (
forse ch’è senno); 7
forte/porte L47/ R306 Solerti
(porta); 8
accende con LR
2 (raccende); 11
a ’ngiuriar buon’usanza Solerti (
d’ingiuriar l’usanza); 12
è/egli è necessitade L47/ R306 Solerti (
è di n.); 13
verso l’arroganza con LR
2 (
contra l’a.). Il gruppo
m (C
8 Mg
19 Si
7) presenta al v. 3 la lezione (
Quanto si può si dee...)
e da fuggir (
fuggir l’altrui) scoordinata sintatticamente interpretandola sia come copula sia come congiunzione; al v. 5 l’errore
non basta a l’ardore (
non vince l’errore), e forse anche per l’anticipazione di 8
acresce, con LR2
fa crescer, rispetto a 9
«cresce baldanza»
(raccende); lezioni caratteristiche: 6
Credesser(e) buono (
forse ch’è senno); 11
d’ingiuriar usanza (
d’i. l’usanza); 12
Perche taluolta (
sì che talora). Infine il gruppo
n (Naz
3 R88), la cui consistenza fra queste rime si affida soprattutto alla tradizione del son.
In ira al cielo R103 242 (dove la coppia è congiunta a V
3 che non porta questo testo), si identifica per la citata omissione di
si dee al v. 1 «Quanto si può si dee» con la lezione caratteristica «Quanto si puote», e altri dettagli secondari. Casi di lezioni discordanti: al v. 6 sembra prevalere
forse ch’è senno errar (
derrar Tou2102) di R103
g rispetto a
fors(e) è senno a (
a om. T
1) errar di T
1 n (lezioni caratteristiche, già citate, di
l m, e di LR
2 e senno allora errare); 7
e chi (
pur fugge) di LR
2 Naz125 R103
n contro
che chi T
1 g l n; 14
dinar’ plur. senza articolo R103 T
1 g n (tutti con la forma
danari/denari salvo T
1 e Cp392 di
g dinar/denar) contro
danaio/danaro LR
2 i l (hanno invece l’articolo, singolare Mg140 di
i e L47
el/il d., plurale
e/i d. g, meno Bd
ei d., e
m). Riassumendo, le numerose novità sostanziali rispetto al testo Solerti (riportato tra parentesi) sono le seguenti: 2
a sé e a... e a... (
di sé e di... e di...); 6
forse ch’è senno (
Talora è s.); 7
porta serra (
porte s.); 11
d’ingiuriar l’usanza (
a ’ngiuriar buon’us.); 12
è di necessitade (
egli è n.).
La paternità del sonetto si dimostra a maggioranza a favore dell’autore meno noto: è attribuito infatti a Benuccio Salimbeni da T
1 n e Si
7 del gruppo
m; è dato a Petrarca dal solo R103; è adespoto in
g i LR
2 e Mg
19, l’altro rappresentante di
m; l’attribuzione a Dante di L47 e R306, in una stessa sequenza di testi, può essere considerata un altro tratto congiuntivo di
l.
1 Quanto] Quando Mg140 ~ si può si de’] si puote (si dee om.) n, si puo piu (piu posi Cp392, tutti om. si dee) Si1 e, piu se puote (si dee om.) T1
2 ad sé e ad... e a] di se e (o l) di... e (o l) di i l ~ e (ad)] om. Tou2102 ~ a (sua)] agg. Naz3 ~ parte] telra Naz3, schiatta LR2, padre Mg140, patria T1 g, terra cass. e seguito da parte Si7
3 a dritto e a torto fuggir l’altrui] quanto si puo si uuol fuggir la (om. altrui) l, atorto (et)adiritto schifar LR2 ~ e a] a (e om.) Cp392 Tou2102 m, e (a om.) n, om. R103 ~ fuggir l’altrui] altrui fugir la T1 g n, fuggir (om. l’altrui) i, fugir laltra R103, e da (de Si7) fuggir(e) la m ~ ghuerra con una r agg. in interl. Naz3
4 fa] fu Mg140 ~ de’ servi] del seruo Mg140 ~ de’] di T1 g-Bd ~ il signore] i signiori R103
5 senno] seruo Mg140 ~ vince l’errore] basta alardore m ~ non] no R103 ~ errore] elrore Naz3
6 forse ch’è senno] e senno allora LR2, Talora e senno i l, Credesser(e) buono l, forse e (e om. Naz3 T1) senno a (a om. T1) T1 n ch’è] chel con l cass. Si1 ~ errar] elrar Naz3 errar] e errar R103, derrar Tou2102 ~ contra] contra a LR2 V4784 m-Naz3, chania Mg140, co(n)tro a Mgl19 R88 R306 ~ erra] elra Naz3
7 e (chi pur f.)] che T1 g l n ~ chi (pur f.)] om. g ~ pur (f.)] piu i ~ pur porta serra] porta (om. pur) s. Mgl19, piu porte s. i, porta diserra C8 ~ porta] potra R103, forte L47, porte R306 ~ serra] selra Naz3
8 raccende più lo sfrenato] rafrena piu lafrenato R103 ~ Raccende] accende i l, fa crescer LR2, Acresce m, raccenna V4784 ~ lo sfrenato] lonfrenato Mg140 ~ furore] forore Tou2102 V4784
9 Il] El R103 T1 g m n ~ sofferir] soffrire LR2 ~ cresce] chessje Mg140
10 alla] e(l)la R103 T1 n ~ volontate] uolontade R103
11 e] om. R103 ~ dà] de (?) Naz3 ~ materia] matreria Cp392 ~ a ingiuriar l’usanza] dignorar lusanza i, dainzenerale (l’ om.) usanza R103, dingiuriar (ingiuriar Cp392) lusanza T1 g n, angiuriar buonusança l, ingiuriare (l’ om.) usança m ~ a] om. Cp392
12 sì che talora] Siche (Perche l) talvolta LR2 m, poj t. Mg140, P(er)o t. Naz125 ~ è di necessitate] è n. (om. di) L47, eglie (elle Mg140) dinicistade i, ediniscistade R103
13 volgere] voltare LR2 ~ viso] uso forse con i agg. in interl. Naz3, uolto C8 Mgl19 ~ contra] contro a Mg140 Mgl19 Naz125 m, verso LR2 l ~ arroganza] ignoranza T1
14 dinar’] i denar(i) (eidenar Bd) g n, danaio (om. il) LR2, il danaro (danaio l) i l ~ render derrate] chedere d. Mg140, uender derade R103 ~ derrate] derrata L47, delrate Naz3, darrate corr. in derrate Si7, derade corr. in derate T1 ~ Segue coda: chauiene assaj fiate | per troppo sofferire assai saquista | danno (et) verghogna da p(er)sona t(ri)sta LR2