Testimoni:
R103, f. 80r:
Soneto di mess(er) franciescho
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 224.
Schema metrico: ABBA ABBA, non identificabile nelle terzine per lacune
Solerti pubblica il testo fino al v. 9 seguito da puntini di sospensione, riportando in nota i frammenti trascritti dal copista. Oltre ai soliti interventi formali per toscanizzare il testo, l’editore interviene anche al v. 4 «e chi
fa di miles villano agricola», con il latinismo crudo
miles forse da leggere eccezionalmente ossitono, regolarizzato in
di miles fa. Anche per la frammentarietà del testo, che ne impedisce la leggibilità, è più prudente lasciare a testo al v. 7 la forma
briancho, forse col significato di ‘briaco’ (cfr. R249
O sóma podestà di vita eterna v. 8) da leggere con sineresi settentrionale, corretta da Solerti in
bianco («chi cade, chi si leva, chi va bianco»), oppure, come suggerisce Salvatore, nel senso di “bracolare”: seppure non si danno attestazioni di “andar branco”, esistono “andare
branconi,
branciconi” e simili. Al v. 5
matricola può essere interpretato nel senso di ‘modo di vivere’ affine a TLIO, significato 3 ‘modo di pensare e d’operare’, o anche come ‘condizione’, ‘mestiere’ (per metonimia del significato esemplificato in TLIO 1, ‘registro nel quale vengono iscritte persone che esercitano un’attività’). Altra
crux al v. 11
nonarsaino. Sulla base di quanto il copista ha potuto salvare, non è possibile stabilire neppure se le terzine del sonetto erano su due o tre rime: [C] D [C oppure E] D [….].
2 tale
8 pericholo con finale corr.