Testimoni:
R103, f. 73r:
Soneto di mess(er) franciescho
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 240.
Schema metrico: ABAB ABAB CDC EDE
Rispetto al testo di Solerti è opportuno restaurare le lezioni del codice ai vv.: 6
posiede (Solerti
presiede) nel senso di ‘domina, padroneggia’ (già lat.: per es. Lucano,
Fars. I 110
quae mare, quae terras, quae totum possidet orbem; nel
Volgarizzamento pratese, a c. di Laura Allegri, Firenze, Accademia della Crusca, 2008, restituito con «lo quale possi[e]de il mare e le terre e tutto ’l mondo»); 8
chongiente (
con gente), che si restituisce nella forma
conzente nel senso di ‘cocente’ (incrociando le attestazioni dell’OVI da Nicolò de’ Rossi sonetti 169 e 429
coçente e dal L
ucidario veronese III, quaest. 8
concente); 9
’Nfinita [ms.
Infinita]
grolia tichonserua echonda /
li santi che ecc. (
gloria infinita conserva e circonda...), ma si potrebbe conservare tale e quale ammettendo la possibilità di anasinalefe;
conda, latinismo da
condere, con il significato di ‘penetrare’, ‘pervadere’ (‘la gloria infinita ti conserva e penetra e pervade i santi che si ammantano del tuo splendore’), affine a quello attestato in Inghilfredi,
Del meo voler dir l’ombra, v. 32 «Tal è ’l disïo ch’ò ’nde / che sì spesso mi conde / d’un aghiadato pensier crudo e resto», così parafrasato da Berisso: «Ho un tale desiderio di ciò (di essere risparmiato dal dolore amoroso) che spessissimo quello stesso desiderio mi trafigge con un pensiero tagliente, crudele e repellente» (contesto e accezione non considerati nella voce corrispondente del TLIO); 12
sta· dinanzi (
stanno innanzi); 14 «
dila manosiuide altro cheriso» (
Di là su non si vede...). Al v. 14 si mantiene anche la forma
chontinauo corretta da Solerti in
continovo, per quanto non altrove attestata.
8 conzente] chongiente
9 ’Nfinita] Infinita