*11 [Anonimo]

    Boschi fioriti et verdi

di spessi rami et foglie,

de' quai virtù del ciel v'à facti adorni

arborche mai non perdi

per nessun tempo spoglie,

do' spesso con sospir' convien ch'i' torni

robusti cerri et corni

alti faggi e felici,

selvepian'valli e colli

sterpiche a ognor molli

fo col mio pianto infin alle radici,

voi vedete le pene

do' il fier Amor con crudelta mi tene.


   Fiumifontane et rivi,

che la campagna acerba

co' l'acqua ognor bagnate chiara e fresca;

o groppi e prati divi

di fior'viole ed erba,

che par che a gara l'un dell'altro cresca,

qual di voi che no esca

dolce e soave odore

per confortar mia vita?

Ma la pena infinita

d'esser lontan da chi m'à tolto il core

fa la mia mente priva

d'ogni dilecto che da voi deriva.


   Fereche fra ' cipressi,

abetipini et mirti,

segue l'un l'altra ad amorosa traccia;

vaghi uceiche tra essi

diletate li spirti

di ramo in ramo a picioleta caccia,

che  che satisfaccia

ciascun a far suo nido,

che amor acciò vi tira,

vostra dolcezza spira

maggior doglia nel cor ond'io ne strido,

perché in tal tempo ancora

la bella donna mia non si innamora.


   Se qui tra voi venisse

la fera donna mia,

che contro di Cupido s'arma il petto,

e sotto l'ombra udisse

la dolze melodia

che fan le fere e l'ucelli a dilecto,

forse che 'l suo concepto

tanto spietato e scuro,

diverebbe piatoso,

et l'animo dubbioso

a ricetar amor sarie 'n sicuro,

humiliando il cor aspro,

stato gran tempo assai più che diaspro.


   Sepria che Morte spenga

vita del corpo lasso,

ch'è per sua crudelta presso allo extremo,

e' veggia Amor che stringa

il cor più dur che sasso

e di pensier d'amore sciolto e scemo,

e l'amoroso remo

la guidasse a pietade

del mio gravoso afanno,

che 'l sexto decimo anno

portato ò sotto sua gran crudeltate,

non so al mondo  sento

qual d'amor servo fosse più contento.


   Canzoneta selvaggia,

se vuol'uscir del bosco,

prego che salga infin al terzo cielo,

e prega Amor che traggia

d'ogni dureza il tosco

della mia donna e lanci col suo telo,

e d'amoroso zelo

l'arda  il corche divenga amorosa,

di lui subieta et poi di me piatosa.


Testimoni:
Hl519 f. 63r
x (Ox6 f. 100r-v; broc [Domizio Brocardo, Vulgaria fragmenta]: Par1084 ff. 150v-152r, Ps666 f. 31r-v, Si15 ff. 72r-73r, T1018 ff. 29v-30r)

Bibliografia: Solerti, Disperse, p. 148; Barber, Canzone Falsely Attributed, pp. 225-228; Leporatti, Rifacimenti, pp. 69-75.

Schema metrico: Canzone abC abC cdeeDfF (congedo uguale alla sirma)

Di questa canzone Solerti pubblica, senza giustificazione, solo la prima strofa da Ox6, l’unico testimone a lui noto, ritenendola «molto probabilmente» una «strofe rifiutata della canz. Se ’l pensier che mi strugge». Si tratta infatti di un notevole esempio di precoce imitazione delle canzoni “boscherecce” Rvf 125-126: della seconda in particolare la canzone condivide lo schema metrico (distinto da quello della precedente solo per l’endecasillabo finale) e il numero delle stanze, cinque (se ne distacca invece per il congedo, che ripete la sirma della stanza, mentre si limita al tristico finale, abb, nel modello). Il testo completo è stato pubblicato prima da Barber (Disperse) dallo stesso manoscritto, negandolo a Petrarca, e recentemente da Esposito fra i Vulgaria fragmenta di Domizio Brocardo, mettendo a frutto, oltre a Ox6, gli altri testimoni del suo canzoniere. Al testimoniale noto possiamo aggiungere il manoscritto di Holkham Hall 519 (Hl519), con la datazione più alta. Il codice, come si evince dalla rubrica finale – «fu fatto nel 1416 d’otobre a Treuigi Iscrisse Io. Chancilliere di Ghinozo di mia p(ro)pria mano» (f. 63r) – è stato copiato in Veneto, a Treviso, da un copista toscano, si può supporre da documenti reperiti in loco. Presenta il testo in una veste particolarmente corretta e sensibilmente diversa da quella restituita da Ox6 e broc, dopo il Canzoniere di Petrarca, la frottola Di rider ho gran voglia e Rvf 154-155 rimasti esclusi dalla raccolta trascritta in precedenza (cfr. Mann Petrarch Manuscripts, pp. 201-2 e Pancheri Per una frottola, p. 80). Almeno un errore congiunge Ox6 e broc in x: al v. 71, contro Hl519 «e prega Amor che traggia / d’ogni durezza il tosco / della mia donna e lanci col suo telo [“colpisca con la sua freccia”], e d’amoroso zelo, / l’arda si il cor, che» ecc., la famiglia porta la lezione «e lavi col suo telo» (si noti inoltre che tutti i suoi rappresentanti, complice l’incertezza dei copisti veneti nella resa grafica delle affricate, forse fraintendono anche 72 zelo in gie(l)lo). A questo errore si possono aggiungere le lezioni al v. 3 «i quai/qual’ virtù del ciel ve àn fatti adorni», dove non è colta la funzione di soggetto di virtù (“boschi… dei quali [rami e foglie] la virtù del cielo vi ha adornato”, come già in Solerti, che aveva toscanizzato di prepos. plur. di Ox6; Esposito Canzoniere «[…] di qual virtu del ciel ve han fatti adorni?»); al v. 11 x radice in rima con faggi felici (ma Ox6 Ps666 [fage il primo] felliçe/felice) e al v. 13 «le pene / do’ il fier Amor con crudeltà mi tene», sostituito con il banalizzante x «le pene / del fier A. che in crudeltà mi tene» (Ox6 penne : tienne). Potrebbe essere frutto di una scelta, e non di un semplice incidente di trasmissione, anche la caduta in broc della V strofa (vv. 53-65), di difficile lettura e nel suo confratello Ox6 priva del v. 58 al cui posto lascia una riga bianca (omissione non separativa, perché Hl519 potrebbe averlo reintegrato di sua iniziativa). La variante più significativa è la presenza nel solo Hl519 del Se iniziale di strofa (Se, pria che ecc.), om. in Ox6 (Prima che…), con valore augurativo: “Possa, prima di morire, io (e’) vedere Amore che stringa il cuore (di lei) duro e privo d’affetto, e (che) l’impulso (remo) amoroso la renda pietosa, dopo aver sopportato la sua crudeltà per sedici anni (se questo accadesse) al mondo non ci sarebbe” ecc. L’esistenza di un antigrafo per i testimoni dei Vf è dimostrata, oltre che da numerose lezioni caratteristiche della sottofamiglia per cui rinvio all’apparato, anche dagli errori ai v. 15 e 18, dove al posto di Hl519 Ox6 15 campagna acerba (cfr. Purg. XI 117 terra acerba) broc legge c. d’erba, con ripetizione della parola in rima (18 «di fior’ e viole et d’erba») che, forse proprio a causa di questo cortocircuito, risulta qui omesso. Tra le varie lezioni caratteristiche della famiglia è notevole la banalizzazione al v. 7 orni al posto di corni (plur. di cornio) comune agli altri due testimoni.
Proponiamo il testo della canzone secondo la lezione di Hl519, limitandosi a correggerne gli errori: cfr. vv. 31, 47 (con Ps666), 52, 54 (con Ox6 in assenza di broc), 58 (in assenza di altri testimoni), 64-65. Al v. 4 seguiamo Ox6 (Morte spenga /) vita del corpo lasso (ossia ‘spenga l’anima’) in luogo della lezione di Hl519 di vita il cor lasso ipometro (con ripetizione di cor anche al v. 57), favorita forse dal fraintendimento di una forma compendiata di corpo (per cui si può richiamare il son. LXXXII v. 4 dello stesso Brocardo, dove ricompare il sintagma dantesco, «lassando al fin di vita il corpo lasso»). Al v. 30 è necessario per ragioni prosodiche ridurre a ucei, come in Ox6 uçei, la forma ucelli di Hl519 comune a broc. Al v. 33 abbiamo conservato la lezione del ms., la sola che forse può far sospettare l’esistenza di un archetipo, «che si che satisfaccia»: all’origine, come suggerisce Dario Pecoraro, vi potrebbe essere un fraintendimento di «convien si satisfaccia / ciascun» ecc., ricostruibile sulla base della lezione che non dà senso di xconvien (con possibile compendio di con) > qual vui non – da cui la diffrazione in assenza, con da un lato x che recepisce passivamente il guasto lasciando cadere si e rimediato da broc con qual e non (da cui Esposito Canzoniere, p. 226 «qual è non satisfaccia / ciascuno a far suo nido?»; Barber «qual un non sadisffaça / zaschun» con un che non trova riscontro in Ox6), e dall’altro il ramo concorrente rappresentato da Hl519 che reagisce all’errore, o a una conseguente lacuna, con la replicazione di che. Al v. 51 manteniamo la lezione maggioritaria humiliando (Hl519 Ox6) contro adhumiliando di broc, con resa analitica della voce aumiliare molto diffusa in Toscana, come fa notare ancora Pecoraro, tanto più notevole perché testimoniata in codici veneti e quindi possibile spia della veste linguistica originaria del testo. Al v. 17 si è conservato groppi, non nel significato più comune di “viluppo” ma in quello di “groppa, rilievo” (x piani), anche se inconsueto nella descrizione di un locus amoenus (non migliorerebbe di molto supporre un fraintendimento di greppi, “declivio scosceso e dirupato, ciglio” stando al Battaglia, e al v. 20 esca, ammissibile con valore transitivo nel senso di “diffonda” (Esposito Canzoniere, p. 32, accoglie a testo mesca del solo Ox6). Sono da attribuire a iniziativa indipendente di Hl519 e Ps666 l’errore in rima crudo (: -uro; scuro Ox6, duro gli altri rappresentanti di broc) e l’omissione di più al v. 52, recuperato in seconda battuta nel secondo.
L’attribuzione a Brocardo emerge al secondo piano dello stemma con una lezione del testo già compromessa. La datazione del testimone più autorevole (1416) in questo caso lascia margine all’ipotesi che possa trattarsi di una traccia della circolazione estravagante di un testo composto dal Brocardo nella sua giovinezza. Si noti che al v. 63, nella strofa assente in broc, si parla di un anniversario di sedici o diciassette anni (non segnalato in Esposito Canzoniere, p. 168): «che ’l sexto decimo [setimo deçe Ox6] anno / portato o sotto sua gran crudeltate»: si dovrebbe quindi presupporre, stando alla fabula, un innamoramento anteriore al 1400. La canzone va comunque esclusa dal corpus delle disperse, perché la si può considerare adespota in Hl519, e non attribuita implicitamente a Petrarca, per lo stacco netto di una facciata (f. 61v) che ne separa la trascrizione (f. 63r, essendo saltato il n. 62) dal Canzoniere chiuso dalla canzone alla Vergine con l’aggiunta della frottola e dei due sonetti recuperati in extremis (ff. 1r-61r).
1 verdi] verde Ox6 Par1084
2 spessi rami] spesse r. Ox6, spesse rame Par1084
3 de’ quai] di q. Ox6, di qual broc ~ del] de Par1084 ~ v’à] ue an x
4 arbor, che mai] ginebro che non (om. mai) broc-Ps666 ~ perdi] perde (sovrascr. perdi Ox6) Ox6 Par1084
5 nessun] alcun Ps666
6 do’ spesso] la oue (doue broc) x ~ ch’i’] che Par1084, io agg. Ps666
7 robusti] rebosti Par1084 ~ corni] orni broc
8 faggi e felici] f. (fage Ox6) fellice Ox6 Ps666 e] om. x
9 pian’] ← piane Si15, piaui T1018,
10 sterpi] sterpe Ox6 ~ a ognor] dognior Ox6, ad o. broc
11 ui fo col mio (mio om. broc) pianto fin la (fin a la broc) radiçe x
12 voi vedete] voi pur uedi/uede x ~ pene] pen(n)e Ox6
13 do’ il] del x ~ con] ch(e) in x ~ tene] tienne (: penne) Ox6
15 acerba] d(e) (h)erba broc (cfr. v. 18)
16 co l’acqua ognor bagnate] da laqua (di a. pur broc) ribagnati x
17 o] e Ps666 ~ groppi] piani x ~ divi] et d. Si15
18 om. broc
19 dell’altro] e l’a. x ~ cresca] frescha con f corr. su c) Si15
20 no esca] non mesca Ox6, non e. broc
21 dolce e soaue] dolçi et soavi Ox6 Par1084 Ps666 ~ odore] ← odori Ox6
22 confortar] consolar x
23 pena] doglia x
24 chi] chui Ox6
25 fa] tien broc ~ mente] vita broc-Ps666
26 voi] noi Ps666 t1018
27 che] segue dai espunto Si45 ~ fra ’] fra i x ~ cipressi] cupressi broc
28 abeti, pini] pini (gini Ps666) abeti x
29 segue] segui broc ~ altra] altro x ~ ad amorosa] a (om. Par1084) l’a. (alamora Si15) x
30 tra] fra x
31 diletate] dileta(n)te Hl519, dilatati li (li agg.) Par1084
33 che si che] qual uui (qual e broc) non x
34 ciascun] ciscano Si15
35 che] chi Par1084 ~ vi] (g)li x ~ tira] tira? T1018
36-37 vostra dolcezza spira / maggior doglia nel cor] Onde piu doglia s. / nel mio cor x
37 ond’io] si che x ~ ne strido] fortemente istrido Ox6, forte ne (me, con me agg., Ps666) strido (scudo Par1084) broc
38 perché in tal] che in tal (cotal Ps666) x
39 non] uo T1018.
40 tra voi] fra noi x
41 fera] bella x
43 ombra] ombre broc-Ps666
46 che ’l] el (om. che) Ox6 ~ concepto] comcepto con la seconda c corr. su p Hl519
47 scuro] crudo Hl519 Ps666, duro broc - Ps666
50 ricetar] recitar Par1084, ricitar T1018 ~ sarie ’n] saria (om. ’n) x ~ sicuro] scritto dopo /dubioso/ Ps666
51 humiliando] ad h. broc
52 assai] via x ~ più] om. Hl519, agg. in interl. Ps666. 53-65 om. broc
53 Se, pria] Prima (om. Se) Ox6
54 vita del corpo] diuita ilcor Hl519
56 e’ veggia Amore che] ueda (om. e’) a. che li Ox6
58 om. Ox6 ~ Amore] amor Hl519
59 l’amoroso] om. l’ Ox6
60 guidasse] conducha Ox6
62 sexto decimo] setimo deçe Ox6
64 al mondo so ne senta Hl519
65 servo… contento] serva… contenta Hl519
66 selvaggia] mia vaga x
68 prego che salga infin] convien che sagli (salli Ox6) prima x
69 traggia] traga x
71 lanci] laui x ~ col] co(n) Par1084
72 d’] om. Ox6 ~ zelo] giel(l)o x
73 sì il cor] el suo cor Ps666 ~ divenga] diuenti (diuenta Ox6) x ~ amorosa] preceduto da /pietosa/ Ps666