Testimoni:
L15, f.
73r; LR2, f. 92va:
Sonetto; Mg5, f. 28r-v:
dil m(edesimo) m(essere) scorrecto [petrarcha f. 28r];
a* (Gd, f. 108r:
Petrarcha; LS178, f. 78v [Petrarca attr. impl.; a marg.:
Questo sonetto (et) q(ue)llo di sotto (R74 Sol. CX)
fece un frate e no(n) m(esser)e f(rancesco)];
a: Pr1, f. 24v;
R103, f. 30v: S
oneto di mess(er) franciescho);
vb [Petrarca attr. impl.] (Wo, f. 126r-v; Bo1(2), f. 60v; Mc1, f. 133r; Mc2, f. 73v; Mc283, f. 117r; Vb359, f. 122r + Ud, f.
150r)
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 175; Debenedetti,
Per le disperse, p. 99; Cavedon,
Intorno alle rime, pp. 101-102; Pancheri,
Per una frottola, pp. 11-12.
Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDE CDE
Sonetto impostato su una serie di ostacoli, introdotti dall’anafora
non fino al v. 11, che si risolve nell’ultima quartina per dire, banalmente, che non essi impediscono la vista dell’amata bensì la notte, per cui la
luce nascosta, di cui al v. 14, è allo stesso tempo il sole e metaforicamente l’amata. L’elenco dà luogo ai soliti fraintendimenti e soprattutto spostamenti dei lemmi all’interno dei versi, che ne rendono difficile la razionalizzazione. Il punto cruciale per mettere ordine nel testimoniale è dato dai versi finali, con la comparsa della principale, e soprattutto dell’inciso a cavallo dei vv. 12-13 che rappresenta l’acme semantico del testo. La lezione originaria è testimoniata dai soli manoscritti L15 LR
2 Mg
5 ([…] /
mi celano i begli occhi,) i
n quai contento |
Caendo vo, ossia ‘nei quali (occhi) vo cercando il mio soddisfacimento (la ragione della mia gioia)’, variamente banalizzato dagli altri mss.: da tuti gli altri non viene compreso
caendo, dal lat.
quaerendo, ‘cercando’, sostituito nel gruppo
a* (Gd LS178 Pr
1 R103) con
Vedendo son (
V. uo Gd, V. solo R103), e nella famiglia veneta, qui ridotta a uno solo dei suoi due rami principali,
vb (Bo
1(2) Mc
1 Mc283 Vb359 Wo) cui si affianca Ud,
Cercando von (corretto in
vo nei cinquecenteschi Bo
1(2) Mc
1 Mc
2 e in Ud), e più sottilmente nella riduzione a articolo della preposizione,
i (
iqual Wo Mc
2 Mc283 Vb359,
iquai Bo
1(2),
iquali Gd Mc
1,
i (qua) LS178),
il (qual) nella coppia Pr
1 R103, addirittura omesso in Ud, con conseguente trasformazione di contento, da sostantivo nel senso forte di ‘soddifazione’, corrispondente al
joi provenzale, a quello di semplice aggettivo con funzione di complemento predicativo del soggetto, dando all’inciso un significato che potremmo restituire approssimativamente in questi termini: ‘i quali (occhi) vado cercando contento’, s’intende con una sfumatura che implica nell’atto del vedere/cercare la condizione indispensabile per la felicità (Solerti ha seguito LS178 Pr
1,
i quai contento |
Vedendo son). Le lezioni alternative
i quai [che però potrebbe presupporre una caduta di compendio o un’assimilazione
i· quai]
contento |
Vedendo son-
Cercando von rispettivamente di
a* e
vb in luogo di
caendo vo, in quanto
faciliores non consentono una fusione dei due gruppi in un’unica famiglia. Sempre relativamente al piano più alto dello stemma, benché sospetto, non è congiuntivo l’errore di L15 Mg
5 14
luna (la notte di per sé ci priva della luce del sole, a cui di solito sono paragonati gli occhi della donna), facilmente equivocabile da una grafia
lucie della lezione corretta, come in LR
2 e R103.
La famiglia
vb è confermata da altri errori, che i due codici cinquecenteschi Bo
1(2) e Mc
1 cercano variamente di sanare cogliendo talvolta la soluzione giusta: 12
conçento, Bo
1(2)
con stento (lez. buona
contento); 13-14 «ma sol quella
natura | Tenebre
e [
è con accento diacritico Mc
1] che la luce ci nasconde» («ma sol quella
notturna | Tenebre che» ecc.), corretto per congettura in Bo
1(2) mentre Mc
1 e Mc
2 si limitano a segnalarne con un segno a margine l’erroneità; cui si può aggiungere anche la curiosa restituzione di 1
fossi in
fo si, da cui si discostano stavolta tutti e due i mss. cinquecenteschi: Bo
1(2)
fossi e, al solito più conservativi, Mc
1 Mc
2 for/ fur si. Lezione caratteristica 3
valle (valli), che potrebbe però avere valore anche di plurale e non solo in toscano (Rohlfs, § 366), nel qual caso si tratterebbe di semplice variante formale. Lezioni caratteristiche del raggruppamento
a*: 4
piagge colli,
piagge poggi Gd (
selve boschi), in cortocircuito con la resa caratteristica del secondo emistichio del v. 10 di
R103 74:
piagge poggi o colli Gd R103 LS178,
o fossi o poggi o colli Pr
1 (i due sonetti sono presenti in tutti e quattro i mss., a distanza in Gd Pr
1, vicini in R103, abbinati in LS178); 11
fieri sterpi (
fiori, sterpi), eliminando l’opposizione già presente ai vv. 9
(freddo, caldo) e 10
(riso, pianto). Il sottogruppo
a, che già si distingue per 12
il qual (gli altri
in quai,
i quai), non si allinea anche al v. 7
acque, come nei codici indipendenti, contro la lezione
acqua di
a* e
vb + Ud. Si può applicare lo stemma nei seguenti casi di opposizione adiafora tra i codici più autorevoli L15 LR
2 Mg
5 da una parte e
a* vb dall’altra (indizio, non supportato da errori certi, di una possibile affinità a monte dei due raggruppamenti): 1
fosse traversate (nel senso di ‘poste di traverso’: cfr. Dante
Pg XXXI 25 «quai fossi attraversati o quai catene», largamente attestato anche nella variante
fosse attraversate: cfr. ed. Petrocchi
ad loc.) ancora del terzetto L15 LR
2 Mg
5 contro
fossi attraversati di (o a monte di)
a* vb+Ud (e quindi Solerti); 2
rigidi, selvani, senza la congiunzione
e (
o nel solo Wo) di
a* vb (L15 l’aggiunge a margine, e quindi potrebbe non averla ricavata dal suo esemplare); 7
fiamma, unico singolare in una sequenza di tutti plurali, non erronea e probabilmente lezione originale perché documentata anche nel solito Gd di
a* (speculare al precedente
acque, al singolare in
a* meno
a e
vb+Ud); 11 n
on sassi, non fronde (n
e s. ne f. a*, meno Pr
1 che legge
non s. ne f. e Bo
1(2) che modifica tutto il verso:
Non nebbia o nuuol di che’l ciel abonde). Da un punto di vista formale si assumono i quasi identici L15 (mutilo del v. 8) e LR
2 (salvo di questo le forme 12
in qua’, 13
notturna).
1 Non] On (iniziale lasciata al miniatore) L15 ~ fosse traversate] fossi attraversati a* vb ~ fosse] fusti Pr1; fo si (for si Mc1, fur si Mc2) vb-Bo1(2) ~ traversate] (fosse) trauersato Mg5 ~ o monti alteri] no(n) (non cass.) /fossi/ omo(n)ti altori L15 ~ o] e Gd, om. Mc1 Mg5
2 luoghi] gluochi ← gliochi R103 ~ alpestri] aspri LR2 ~ selvani] e (+ marg. L15, o Wo) s. a* (meno Gd) vb; o silv. Ud10; selvani] + marg. Mc2
3 non prati campi poggi valli o piani LS178 ~ valli] villi L15, va(l)le (→ valli Bo1(2)) vb-Mc1 ~ non (diversi)] no R103
4 selve, boschi] piagge cholli (piagge poggi Gd [cfr. son. R74-Sol. CX 10) a* ~ selve] corr. su silue Wo ~ spilonche] o spil. (se non si tratta di una macchia) R103 ~ o] e LR2 Mc283 Vb359 ~ verzieri] -i- interl. L15; + marg. Mc2; verggieri Vb359
5 pesci] pesce (pesie Mc283 Vb359) Bo1(2) Gd Mc283 Vb359 Ud10 ~ fieri] feri Gd Mc1 LS178
6 inserito in interl. R103 ~ non (spirti)] eno R103 ~ celesti] gientillj Wo ~ o] non L15 LR2, e Gd
7 acque] acqua a*-a vb ~ fiamma] fiamme a*-Gd vb ~ non (cammini)] con Bo1(2), eno R103 ~ cammini] concauj Gd
8 om. senza evidenziare lacuna L15 ~ non (caverne)] no R103 ~ ermi] cime Ud10 ~ non (aspri)] om. Gd, ne R103
9 caldo] calda L15 ~ freddo] o f. Bo1(2) Mc2 ~ neve] o n. Gd, noue LR2
10 om. senza evidenziare lacuna R103 ~ pianto] o p. Bo1(2) Gd Mc2 ~ diurna] diuina Bo1(2)
11 Non nebbia o nuuol di che’l ciel abonde Bo1(2) ~ fiori, sterpi] fieri (fiere Pr1) sterpi a* ~ non (sassi)] ne R103 Gd vb-Bo1(2) ~ non sassi, non fronde] ne (non Pr1 Ud10) s. ne f. a* vb+Ud10 ~ fronde] frondj R103
12 celano] celam Gd ~ in quai] i qual(i)/quai a*-a vb, il qual a, quai (in om.) Ud10 ~ contento] chonçento (con stento Bo1(2)) vb-Mc1
13-14 segno + a marg. di ciascun v. Mc1 Mc2 13 Chaendo vo] Vedendo son (uo Gd, solo R103) a*, Cercando von (uo Bo1(2) Mc1 Mc2 Ud10) vb+Ud10 ~ ma sol] om. R103 (ma vedi lezione precedente) ~ quella] qui e la Gd ~ nocturna] natura vb-Bo1(2) 14 Tenebre] tenebra Bo1(2) Gd, tenebre e (è Mc1) vb-Bo1(2) ~ che] de R103 ~ luce] luna L15 Mg5 ~ ci] zie Mc283 Vb359, me Ud10 ~ nasconde] aschonde Wo