O sómo Giove, quanto a la nattura
radopiasti ·fruenza e bel creare
di questa dòna, che sì propia pare
dal ciel dicesa angelica figura!
Ricet'à di virtù, di vizi pura,
ragione e grazia muove il suo parlare;
più bel di lei no si potria formare,
sì che mia speme altro che lei no cura.
Ond'io ringrazio Amore e 'l dolce dardo,
ch'aperse il puro e mio serato petto
e drento al cor la bela dòna pinse.
. . . . . . . . . . . . . . [-ardo]
mi pare un'ora ch'i' gli fu' sugetto,
tanto vago piacer la mente cinse.