R198 [Sol. LXXX – A24**]

   I' solea spesso ragionar d'amore

e talora cantar del vago viso,

del qual fatto s'avea suo paradiso,

come di luogo elettoil mio signore.


   Ora è 'l mio canto rivolto in dolore

e transmutato in pianto il dolce riso,

poi che per morte da noi s'è diviso

e terra è divenuto il suo splendore.


    sarà mai che· la mente mi torni

quella immagine bellache conforto

porger soleva a ciascun mio disire,


   che io non pianga e maladica i giorni

che tanto m'ànno in questa vita scorto

ch'io senta del mio ben fatto martire.


Testimoni:
Pr1, f. 23v; c (Ox6 , f. 102v; R103, f. 60r: Soneto di mess(er) franciescho)

Bibliografia: Solerti, Disperse, p. 164; Massèra, Rime, pp. CXXXV, 210; Proto [Recens. Massèra], p. 116; Branca, Rime1, p. 353; Bianchi, Petrarca, pp. 78-79; Lanza, Rime, pp. 288-289; Barber, Disperse, p. 78; Sapegno, Disperse, p. 615; Muscetta-Ponchiroli, Disperse, p. 585; Carbone, Corona, p. 61; Bigi-Ponte, Disperse, p. 343.

Schema metrico: ABBA ABBA CDE CDE

Al v. 14 Pr1 legge senta contro Ox6 R103 sento. Essendo lezione in sostanza banalizzante da un punto di vista grammaticale, in sé non è sufficiente a fondare una congiunzione, ma in un contesto come questo, in cui abbiamo più volte verificato l’appartenenza della coppia di codici a una stessa famiglia, si può sospettare che la responsabilità sia da attribuiire alla fonte comune c. La conferma della sua congiunzione a R103 accentua l’isolamento di Ox6 in una serie di lezioni individuali (seguite da Solerti, che spesso nella sua edizione si affida al codice oxoniense) ai vv. 2 tal volta (talora), 7 me (noi, lezione da Solerti erroneamente attribuita al solo Pr1, e invece anche di R103 danose per da no’ s’è), 8 diventato (divenuto), 12 E ch’io (E om.). Dal canto suo R103 omette la congiunzione al v. 6 e la copula al v. 8. Ci si attiene a Pr1, al solito assunto come testo base quando disponibile, anche al v. 9 «che la mente mi torni», gli altri ch(e) a, potendosi sciogliere la lezione in che· la mente (che [’n] la mente), e al v. 11 soleva (sollia/solea gli altri).
2 talora] tal uolta Ox6
6 e] om. R103
7 noi] me Ox6
8 è] om. R103 ~ divenuto] diuentato Ox6
9 che] ch(e) a c
10 non] no R103
11 soleva] sollia Ox6, solea R103
12 che io] E chio Ox6
14 senta] sento c