Testimoni:
c (Ox
6, f. 101r;
R103, f. 60r:
Soneto di mess(er) franciescho)
Bibliografia: Solerti,
Disperse, pp. 188-189; Massèra,
Rime, pp. CXXXV, 185; Branca,
Rime1, pp. 350-351; Bianchi,
Petrarca, pp. 57-58; Lanza,
Rime, p. 278.
Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA […]
Il testo (197
a-197
b) è presente nei testimoni in due redazioni che divergono a partire dal v. 13, chiuso dal distico finale in R103 (schema delle terzine CDC CDC), di quattro versi, ossia con l’aggiunta di un ritornello, in Ox
6 (schema CDC CDC EE):
12 Guardate ne lo spechio degl’ingani,
Ox
613 come vivendo morte ve apreça:
14 donca pietà degli amorosi affani
15 ve piaqua aver di me, dòna e signore;
16 poi contento serà l’aflito core.
R103
13 di colui che nel cor à tanta spreza:
14 del vostro dolce amor no·cura i dani.
Ma un problema ben più grave riguarda il rapporto tra quartine e terzine. Solerti aveva pubblicato il testo integrale secondo la lezione di R103 e riportando in apparato quella dell’altro testimone. Il Massèra invece ne ha evidenziata l’irriducibilità, suggerendo che si tratti di parti di testi diversi accozzati dal capostipite comune ai due codici, ossia
c: «Nelle quartine è svolto il concetto che nessun bello spettacolo piace al poeta quand’egli non scorge il viso angelico della cui vista s’appaga; le terzine esortano invece una donna a non lasciarsi fuggire irreparabilmente gli anni della gioventù. Anche lo stile è affatto dissimile». Accolgo, come tutti i successivi editori, l’ipotesi del Massèra. Per i due frammenti il codice di riferimento va corretto, come si è fatto fin da Solerti, nelle quartine del primo ai vv. 5
quanto (quando) e 7
il (al), mentre Ox
6 presenta un errore al v. 3 «giouene
andare ligiadre uedere», R103
adatte (Solerti, per giustificare il primo, interviene sul v. «Giovani andar leggiadre, né vedere»; per il significato di
adatte ‘avvenenti, graziose, ben formate’ cfr. GDLI e TLIO s.v. significato 5, dove si trova anche, fra le attestazioni più tarde,
Nf 275, 3 «tu sei adatta e piena di franchezza»); nelle terzine del secondo frammento si registrano in Ox
6 un errore al v. 9,
Die invece di
De, e varianti adiafore ai vv. 10
uanti, e soprattutto 11 «gli àni |
ne chiami fuor di vostra giovineza», ossia ‘vi chiuda fuori’.