Testimoni:
c (Ox
6, f. 102r,
R103, f. 49v:
Soneto di mess(er) franciescho)
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 156; Massèra,
Rime, p. CXXXII; Proto [Recens. Massèra], p. 115; Branca,
Rime1, p. 350; Lanza,
Rime, pp. 276-277; Leporatti,
Sonetti attribuibili, p. 219; Proto [Recens. Solerti], p. 33.
Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDC DCD
Opposizione al v. 5 R103
sono inati, Ox6 e
sono ornati. Solerti e con lui Massèra hanno accolto a testo la lezione del Canoniciano, a favore della quale si può citare la IV ballata del
Dec. vv. 26-27 «il suo viso amoroso | d’alta biltate ornato». Branca fin dalla prima edizione ha invece difeso il testo del Riccardiano (salvo per l’omissione dell’indispensabile congiunzione): «F
29 ha
sono inati, che si può conservare come
sono in atti; perché l’espressione è boccaccesca, evita la ripetizione di
ornati ed è
lectio difficilior», interpretata nel commento «sono atteggiati con, e sono accompagnati da». Nell’ultima edizione annota anche: «Rima imperfetta corrente o semplice assonanza (a meno di non pensare a un rimatore veneto che scempiasse
ati)». È più probabile che si tratti di una diffrazione: la continuità sintattica dei vv. 4 e 7 «
àno scaciati […] e
àno di lor
fàto un paradiso», induce a pensare che la coordinata intermedia ai vv. 5-6 «e sono» ecc. presupponga un altro participio, con lezione già guasta nell’archetipo
c, restituita più o meno fedelmente in R103 e corretta in Ox
6 ripetendo
ornati del v. 1. Accolgo volentieri a testo l’ottima congettura che suggerisce Anna Bettarini Bruni: «e ’ son rinati», riconoscibile anche nella lezione di Ox
6 per fraintendimento di una scrizione
sonorinati, nel senso di ‘hanno scacciato tutti i miei desideri ed essi sono rinati da una così somma beltà... e hanno’ ecc.