Testimoni:
Ox
6, f. 103r;
R103, f. 46r:
Soneto di mess(er) franciescho
Bibliografia: Solerti,
Disperse, p. 202; Massèra,
Rime, pp. CXL, 212-13; Branca,
Rime1, p. 354; Bianchi,
Petrarca, p. 80; Lanza,
Rime, p. 327.
Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDE CDE
Assumiamo a testo per coerenza la lezione di R103 al v. 8 rispetto a quella alternativa testimoniata da Ox
6,
e lo vedere manchi agli ochi mei, solo intervenendo con Massèra sulla congiunzione
esospir in luogo della preposizione
a’ (si veda nello stesso codice lo scambio di
e per
a anche al v. 11, accolto da Branca), interpretando
spirito nel suo significato primario di ‘alito, fiato’ e il verso ‘manca il fiato ai miei sospiri’ (Salvatore): cfr. Bartolomeo da Capua, «L’umor degli occhi e ’l fiato ai sospir chete» (Corpus TLIO). Ci distacchiamo dai precedenti editori restando con R103 al v. 14
del qual giamai (Ox
6 dela qual mai), riferito non a 13
donna bensì al più distante 12
difeto, attribuendogli valore di agente, ‘dal quale difetto’, o causale, ‘a causa del quale difetto’ ecc. (già il Massèra era rimasto con R103 per 11
a te contro Ox
6 a lei accolto da Solerti, con ripresa del discorso diretto ad Amore dell’incipit). Con Branca (a partire da Rime
2, dopo i dubbi espressi dal Bianchi) seguo R103 anche al verso iniziale, «Se io credése, Amor, che in costei» contro Ox
6 Amore, preferito dal Massèra «per evitare uno iato troppo forte» (Solerti addirittura
S’io mi credessi, Amore…), con dialefe dopo
che che, stando a Menichetti
Prosodia p. 365, potrebbe essere un indizio a favore del Boccaccio della cui versificazione è un tratto tipico, e all’ultimo verso con
dileto in rima, Ox
6 baillia, anche quest’ultima lezione accolta dal Massèra («così il senso come la necessità di un’altra rima in
-ia consigliano la lezione di O
1 [Ox
6]»), sennonché lo schema delle terzine CDC CDD, che se ne ricaverebbe, non è certo più diffuso dell’altro presentato dal codice concorrente CDC CDC (ambedue sono censiti da Biadene
Morfologia pp. 36-38 come sonetti con ordine delle rime nei terzetti diversi dai due fondamentali ma non irregolari, tuttavia per il primo richiama esempi solo da Cavalcanti, Antonio da Ferrara e nei Poeti perugini, per l’altro un gran numero d’autori e soprattutto, con dieci casi, Petrarca). Altra dialefe al v. 4 tra
tu e
ài.
1 amor] amore Ox6
2 sentimento] setimento R103
5 soferei] sofrerei Ox6, fo ferei R103
6 drieto] drito Ox6
7 benché zener] benchauer R103 ~ già sia le polpe e l'òse] sia gia polpe et osse Ox6
8 elo uedere manchi agliochi mei Ox6 ~ a'] e R103
10 nula] niente Ox6
11 a te sono sugeto] e te sugeto sono R103, son a lei sugeto Ox6
12 poi sdegnoso] disdegnoso Ox6
14 del qual giamai] delaqual mai Ox6 ~ dileto] baillia Ox6